Riconoscere un buon vino
Tutti i segreti

Il vino è una delle bevande più apprezzate al mondo. È anche uno dei prodotti di punta dell’agricoltura italiana, la cui tradizione in questo settore è un’eccellenza assoluta.
Nel nostro Paese, infatti, si produce ottimo vino da Nord a Sud e la nostra regione, in particolare, può vantare nomi del calibro del Brunello di Montalcino, del Nobile di Montepulciano e del Chianti, solo per citare quelli fra i più famosi e apprezzati in tutto il mondo.

Attorno al vino si è sviluppata una vera e propria scienza che ne regola ogni fase di produzione, dalla vigna alla bottiglia. E, allo stesso tempo, si sono sviluppate tecniche e metodologie per valutarne la qualità e la bontà.
Infatti, per gustare un buon prodotto non basta affidarsi al nome blasonato, né tantomeno è utile lasciarsi incantare dalla bellezza delle etichette che oggi sono sempre più ricercate.
Come si fa, allora, a riconoscere un buon vino?


L’osservazione
Il primo passo per riconoscere un buon vino è osservare il suo colore.
Il colore di un vino dipende dal tipo di uva da cui viene ricavato, dal tempo di macerazione, dall'invecchiamento e dalla conservazione.
In generale, un buon vino si presenta di un colore perfettamente limpido, anche se questo cambia nel tempo: i vini bianchi tendono a diventare più scuri con il passare degli anni, mentre i vini rossi tendono a virare dal rosso violetto verso il granato o il mattone con l’invecchiamento.
Questi cambiamenti sono del tutto normali e non rappresentano assolutamente un difetto.
Se, invece, un vino si presenta opaco o leggermente torbido, questo può essere indice di difetti o di cattiva qualità.


I profumi
Il secondo passo da fare per valutare un vino consiste nell’annusarlo. L'olfatto ci è di grande aiuto nell’individuarne tanto i pregi quanto i difetti.
Se avvicinandolo al naso percepiamo un profumo gradevole, intenso e persistente, che richiami i frutti, i fiori, le spezie o altri elementi tipici del vitigno, allora ci troviamo di fronte ad un buon vino; se, invece, ci arrivano odori sgradevoli, quali, ad esempio, quello di aceto o di muffa, o qualsiasi altro odore anomalo, allora quel vino ha sicuramente qualche problema.


L’assaggio
Il terzo e ultimo passo, quello definitivo, è l’assaggio. Tramite il gusto possiamo valutare il sapore, la struttura e l'equilibrio di un vino.
Un buon vino deve avere un sapore armonico, che corrisponda al profumo rilevato durante la precedente fase di analisi e che sia coerente con la sua tipologia. Inoltre, deve avere una buona struttura, ovvero una sensazione di corpo e di consistenza in bocca, e un buon equilibrio tra le componenti acide, dolci, amare e tanniche.
Un vino che ha un sapore piatto, sbilanciato, senza struttura e che lascia sensazioni sgradevoli in bocca non è un buon vino.

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